Convocazione assemblea del 22.10.2019 ore 11 biblioteca

Carissimi amici,
durante le giornate di astensione previste per la prossima settimana e all’esito del congresso straordinario che si terrà a Taormina il prossimo fine settimana si convoca l’assemblea degli iscritti per il GIORNO 22 OTTOBRE 2019 dalle ore 11 alle ore 13 presso la BIBLIOTECA DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE posta in via Palestro con il seguente o.d.g.:

  1. motivi dell’astensione del 21/25 ottobre pv;
  2. Resoconto del Congresso Straordinario dell’UCPI di Taormina previsto per il 18-20 ottobre pv;
  3. Determinazioni sulla questione dell’ elezione di domicilio in materia di difesa d’ufficio, valutazione dell’assemblea sulla presentazione di un esposto: si invitano caldamente a presenziare i colleghi che nel corso del tempo ci hanno segnalato situazioni illegittime di cui siano stati protagonisti;
  4. Valutazione di interpello all’UCPI sulle prese di pozione pubbliche dei Ns iscritti in contrasto con i principi dell’associazione;
  5. Presentazione dei prossimi eventi formativi programmati per i mesi di ottobre-novembre e dicembre pv;
  6. Organizzazione del Congresso UCPI per l’anno 2020 a livello distrettuale da parte delle CP della Toscana;
  7. Pagamento quote annuali;
  8. Varie ed eventuali.

NB: Si invitano nuovamente tutti coloro che non hanno ancora ottemperato al pagamento della quota annuale a provvedere entro la data dell’assemblea tramite bonifico bancario sulle seguenti coordinate IBAN (IT42C0103014006000063231196) o diversamente in somma contante durante l’assemblea o nella giornata di apertura della saletta della CP (adiacente all’aula 2) prevista per il prossimo giovedì 17 ottobre dalle ore 10,30 alle ore 12,30.Chiediamo infine la cortesia a tutti coloro che hanno corrisposto la quota tramite bonifico bancario nel mese di giugno scorso di inviarci tramite email la contabile del bonifico poichè non abbiamo potuto visionare i pagamenti per problemi temporanei con il ns home banking. Sarà cura del ns tesoriere Andrea Cariello farvi avere la corrispondente ricevuta.Vista l’importanza degli argomenti enunciati confidiamo in una vostra ampia partecipazione, un caro salutoper il direttivo,

il segretario Serena Caputo

Stati Generali per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario a Roma il 27-28 settembre

Si terranno a Roma, il 27-28 settembre, presso la Residenza di Ripetta, in Via Ripetta 231, gli Stati Generali per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario.

Al dibattito, organizzato dall’Unione delle Camere Penali, prenderanno parte importanti accademici, componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, l’Associazione Nazionale Magistrati, e diversi esponenti politici. Concluderanno i lavori il Dott. Luca Poniz, Presidente dell’ANM, l’On. Avv. David Ermini, Vicepresidente del CSM, e l’Avv. Gian Domenico Caiazza, Presidente UCPI. L’incontro si svolgerà in tre sessioni, venerdì 27 settembre, dalle 10:30 alle 13:00, a seguire dalle 15:00 alle 19:00, e sabato 28 dalle 9:30 alle 13:30. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il programma dei lavori.

IMPUTATO PER SEMPRE IL PROCESSO SENZA PRESCRIZIONE – Le vere cause dell’irragionevole durata dei processi in Italia



È online il programma preliminare del Congresso!
www.congressonazionaleucpi.it/programma

Venerdì 18 ottobre 2019


14.00     Apertura del Congresso, nomina dell’Ufficio di Presidenza, dell’Ufficio di Segreteria, dell’Ufficio Verifica Poteri ed inizio dei lavori
15.00     Saluti delle Autorità – Interventi dei Rappresentanti istituzionali
15.30     Relazione del Presidente del Consiglio delle Camere Penali
              Relazione del Tesoriere dell’Unione delle Camere Penali
              Relazione del Segretario dell’Unione delle Camere Penali

16.30     Anatomia del processo penale: la nuova indagine UCPI-Eurispes – Presentazione della ricerca (interventi programmati)
              Tavola rotonda

19:00     Conclusione dei lavori

Sabato 19 ottobre 2019


09.30    Garanzie costituzionali e disciplina della prescrizione (interventi programmati)
12.00     Relazione del Presidente dell’Unione delle Camere Penali
13.00     Lunch
14.30     Dibattito generale
18:30     Carcere: il disastro annunciato
19:30     Conclusione dei lavori
20:30     Serata sociale

Domenica 20 ottobre 2019


09.30     Dibattito generale
11.30      Discussione e votazione mozioni
13.30      Conclusione dei lavori

CONVEGNO “IL LAVORO ENTRO ED OLTRE LE MURA TRA DIGNITA’ E RISCATTO”

Vi segnaliamo la visita al carcere sull’isola Gorgona organizzata dagli amici della CP di Livorno, di cui alleghiamo programma e locandina, invitandoVi a prenotarVi velocemente visto i numeri limitati.

Per il direttivo,

Segretaria Serena Caputo

Delibera Giunta UCPI – Astensione 9 luglio 2019

Cari associati,
Vi segnaliamo la delibera della Giunta dell’Unione delle Camere Penali che proclama l’astensione dalle udienze per il giorno 9 luglio 2019.

Un caro saluto per il direttivo,

il segretario Serena Caputo

Crisi della Magistratura: l’analisi e le proposte dei penalisti italiani.

Riforma Costituzionale dell’Ordinamento Giudiziario e della obbligatorietà dell’azione penale: ma -da subito- basta con i Magistrati “Fuori Ruolo”, prassi violativa del principio di separazione dei poteri ed origine di tutte le inconfessabili commistioni tra Politica e Magistratura. Il secondo documento della Giunta UCPI sullo “scandalo” CSM.

1. Potere politico delle correnti della Magistratura, improprie modalità del loro rapporto con le forze politiche, logiche spartitorie che influenzano le nomine dei Capi degli Uffici Giudiziari, in particolare delle Procure della Repubblica: sono fenomeni da sempre denunciati dall’Unione delle Camere Penali Italiane ed oggi divenuti al centro di considerazioni e di iniziative politiche nel peggiore dei modi. I perversi meccanismi della comunicazione mediatica, resa in violazione del segreto istruttorio, che ricostruiscono il contenuto di intercettazioni realizzate attraverso il captatore Trojan, stanno trasformando un delicato tema di politica giudiziaria in una devastante saga destinata ad arricchirsi ogni giorno di una nuova indiscrezione o di una nuova dichiarazione e che oramai lambisce e non rispetta (o non risparmia) le più alte cariche dello Stato. Nelle prossime ore conosceremo la posizione della ANM che, al momento occupata nella ricerca di nuove regole per la rappresentanza, pare in netta prevalenza trincerarsi nella difesa corporativa di prerogative che si sono rivelate non in grado di assicurare autonomia e indipendenza della Magistratura, della quale è invece necessario un profondo rinnovamento.  2. Ciò che sta accadendo in questi giorni è sì uno scandalo, ma in senso evangelico, nel senso che sono salvificamente venute alla luce verità sempre negate ma in realtà da sempre praticate perché connaturate all’attuale assetto del sistema ordinamentale della magistratura. Si scopre così che il principio, sacro innanzitutto per noi penalisti, della indipendenza del Pubblico Ministero dal potere politico, ossessivamente denunziato come messo in pericolo dalla nostra proposta di separazione delle carriere, è invece strutturalmente violato proprio in questo assetto ordinamentale connotato da carriere unite e finta obbligatorietà dell’azione penale. Le Procure della Repubblica, grazie all’alibi di una obbligatorietà dell’azione penale invece arbitrariamente discrezionale, esercitano un potere politico che non ha eguali e che soprattutto non ha contrappesi, determinando così uno squilibrio che nessun sistema democratico può sostenere senza implodere. Perciò la Magistratura deve necessariamente scendere a patti segreti o anche solo impliciti con la Politica, muovendo da equilibri correntizi grossomodo speculari agli assetti parlamentari.3. Come si può d’altro canto seriamente invocare la indipendenza del potere giudiziario dal potere politico, se si pratica costantemente, in modo strutturale e con raffinati dosaggi correntizi, la commistione tra potere giudiziario e potere esecutivo mediante il massiccio distacco di magistrati messi fuori ruolo in tutti gli snodi cruciali di tutti i Ministeri nei quali si articola il Governo del Paese di volta in volta scelto dal corpo elettorale? Sono decenni che l’Unione delle Camere Penali denunzia senza tregua come questa dei magistrati fuori ruolo sia una pratica malsana, perché manifestamente incompatibile con il principio fondamentale di ogni democrazia politica, cioè quello della separazione dei poteri. È insomma impossibile non interrogarsi sulla evidente contraddizione tra la tonitruante invocazione della indipendenza della magistratura dal potere politico, e la costante invasione di gangli vitali dell’esecutivo, a partire proprio dal Ministero di Giustizia. Forse ora si vorrà finalmente rispondere alle nostre ripetute, pubbliche denunzie, interrogandosi almeno su quali siano i criteri con i quali un Governo politicamente sostenuto da una precisa maggioranza politica possa concordare con la Magistratura  la selezione del manipolo di oltre duecento togati, accuratamente ripartiti tra le varie correnti, destinati a costituire l’ossatura amministrativa della gran parte dei Ministeri; e per conseguenza interrogarsi su quale possa essere l’inesorabile prezzo che la Magistratura deve necessariamente pagare a quel Governo. Se la Magistratura italiana intende restituire credibilità alla propria, orgogliosa petizione di indipendenza dalla Politica, compia questo primo, rivoluzionante passo, richiamando nei ruoli tutti i magistrati distaccati presso il Governo e le sue articolazioni amministrative.4. Di nuovo ribadiamo l’invito alla magistratura italiana perché sappia uscire da questo gorgo melmoso fatto di conversazioni masticate e risputate ad arte da un Trojan bulimico ed ormai ingovernabile ed inintelligibile; di elenchi di magistrati buoni e di magistrati cattivi (nello stilare i quali ci permettiamo di suggerire una sana prudenza); di stentorei ed un po’ disperati inviti ad implausibili espiazioni morali e ad altrettanto inverosimili autoriforme. Innalziamo insieme il livello della riflessione e del confronto su idee e proposte, anche le più diverse, volte ad una radicale riforma dell’ordinamento giudiziario, senza preventive abiure o scomuniche. I penalisti italiani credono più di ogni altro nella indipendenza del Pubblico Ministero dalla Politica, e trent’anni di idee, riflessioni e pubbliche proposte stanno lì a dimostrarlo: è la Magistratura italiana a trovarsi oggi nella condizione di dover dimostrare, oltre la retorica ed i vuoti proclami, di credervi per davvero.