EVENTO FORMATIVO: RIFORMA DEI REATI TRIBUTARI 25.2.2020

Cari amici, invitiamo tutti Voi a partecipare al prossimo evento formativo di grande attualità sulla “riforma dei reati tributari” di cui alla locandina allegata che si terrà alle officine Garibaldi il prossimo martedì 25.02.L’evento sarà gratuto per tutti gli iscritti e darà diritto a n. 3 crediti per la formazione.

Vi aspettiamo, come sempre, numerosi.

Per il direttivo, il segretario Serena caputo

Non nel nostro nome: astensione e manifestazione nazionale il 28 gennaio a Roma davanti alla Camera dei Deputati

L’Unione, preso atto della desolante resa del Partito Democratico che, contravvenendo alle reiterate prese di posizione pubbliche e parlamentari di dichiarata avversità alla sciagurata riforma Bonafede della prescrizione, ha ceduto oggi in Commissione Giustizia della Camera alle peggiori e più volgari istanze del populismo giustizialista del nostro Paese, convoca una grande manifestazione nazionale degli avvocati penalisti italiani davanti alla Camera dei Deputati in Roma per martedì 28 gennaio 2020 dalle 10 del mattino, giorno nel quale con molta probabilità si discuterà e si voterà in Aula anche un nuovo emendamento Costa per reintrodurre un termine alla potestà punitiva dello Stato.
L’Unione estende l’invito a tutte le componenti dell’Avvocatura italiana, a partire dal Consiglio Nazionale Forense e dai Consigli degli Ordini territoriali fino a tutte le realtà associative che in tutti questi mesi di lotta politica dell’Unione delle Camere Penali Italiane hanno ripetutamente manifestato sostegno, solidarietà e condivisione.
Per lo stesso giorno, in una sala prossima alla Piazza Montecitorio, organizza un convegno di studiosi del diritto e della procedura penale, aperto alla partecipazione di tutti i parlamentari della Repubblica che vorranno cogliere l’occasione di ascoltare, conoscere e comprendere le obiezioni e le critiche di diritto sostanziale, processuale e costituzionale che militano per l’immediata abrogazione della sciagurata riforma Bonafede della prescrizione.

Di seguito la delibera
 

GIUNTA DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE

Delibera del 16 gennaio 2020

La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane,

preso atto

che il Partito Democratico, contravvenendo alle reiterate prese di posizione pubbliche e parlamentari di dichiarata avversità alla sciagurata riforma Bonafede della prescrizione, ha deciso di consentire, da ultimo deliberando di votare l’emendamento 5 stelle soppressivo del disegno di legge Costa, la tracotante difesa di quella legge abrogativa della prescrizione, pur dichiaratamente avversata dai due terzi della maggioranza, oltre che dalla restante totalità delle forze parlamentari, ma soprattutto criticata ed avversata senza riserve dalla sostanziale totalità della Accademia italiana;
che una simile resa alle peggiori istanze del populismo giustizialista del nostro Paese, notoriamente fondate sulla sistematica diffusione mediatica di grossolane mistificazioni circa l’istituto della prescrizione e finanche sui dati statistici della sua reale incidenza nella vita giudiziaria del Paese, avviene in cambio di un generico, nebuloso rinvio a miracolistici interventi sulla durata del processo penale, rimessi a provvedimenti ancora incerti nei contenuti, nei tempi di approvazione e soprattutto nella concreta verifica della incidenza sulla riduzione dei tempi dei processo penale;

considerato

che l’approvazione dell’emendamento soppressivo del disegno di legge Costa non conclude ancora il percorso parlamentare di questa encomiabile iniziativa abrogativa della sciagurata riforma Bonafede;
che occorre rappresentare a tutti i Parlamentari della Repubblica la gravità delle implicazioni che il mantenimento in vita della legge abrogativa della prescrizione avrà sul diritto costituzionale dei cittadini alla ragionevole durata dei processi;

convoca

una grande manifestazione nazionale degli avvocati penalisti italiani davanti alla Camera dei Deputati in Roma per martedì 28 gennaio 2020 dalla mattina, giorno nel quale, secondo la prevista calendarizzazione dei lavori, si discuterà e si voterà in Aula la proposta di legge Costa;

estende

l’invito a tutte le componenti dell’avvocatura italiana, a partire dal Consiglio Nazionale Forense e dai Consigli degli Ordini territoriali fino a tutte le realtà associative che in tutti questi mesi di lotta politica dell’Unione delle Camere Penali Italiane hanno ripetutamente manifestato sostegno, solidarietà e condivisione;

promuove

per lo stesso giorno, presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, un convegno di studiosi del diritto e della procedura penale, aperto alla partecipazione di tutti i parlamentari della Repubblica che vorranno cogliere l’occasione di ascoltare, conoscere e comprendere le obiezioni e le critiche di diritto sostanziale, processuale e costituzionale che militano per l’immediata abrogazione della sciagurata riforma Bonafede della prescrizione;

proclama

secondo le vigenti regole di autoregolamentazione, nel rispetto delle recenti pronunce della Corte Costituzionale, e dunque, in attesa di una più certa e consolidata loro interpretazione, con esclusione dei processi contro imputati detenuti in custodia cautelare, l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per il giorno 28 gennaio 2020 (esclusi i circondari di Napoli Nord, Termini Imerese e Torre Annunziata, interessati da astensioni indette rispettivamente dalla Camera Penale di Napoli Nord con delibera del 15 gennaio 2020 per il periodo dal 27 al 31 gennaio 2020, dall’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese con delibera del 10 dicembre 2019 per il periodo dal 3 al 7 febbraio 2020 e dall’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata con delibera dell’11 dicembre 2019 per il periodo dal 7 al 13 gennaio 2020, queste ultime per mancanza del termine di 15 giorni tra la fine di una astensione e l’inizio dell’altra);

invita

tutte le Camere Penali territoriali a partecipare a Roma, nella giornata di astensione, alla manifestazione che si terrà il 28 gennaio 2020 in Roma a Piazza Montecitorio e al convegno che si svolgerà all’Hotel Nazionale nella medesima piazza;

dispone

la trasmissione della presente delibera al Presidente della Repubblica, ai Presidenti della Camera e del Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, ai Capi degli Uffici giudiziari.

Il Presidente
Avv. Gian Domenico Caiazza

Il Segretario
Avv. Eriberto Rosso

Roma, 16 gennaio 2020

Convegno deontologico carcere 12.12.2019 mostra fotografica e aperitivo di beneficienza

Invitiamo tutti voi a partecipare al prossimo evento organizzato alla nostra CP sui rapporti tra difensore e assistito detenuto previsto per il prossimo giovedì 12.12 alle Officine Garibaldi.La seconda parte dell’evento sarà dedicata alla “canzone in prigione” così come affrontata nella musica italiana. 
Il convegno si colloca nell’ambito del progetto “il carcere non deve arrestare la vita” organizzato dalle Officine Garibaldi per tutta la settimana dal 09 al 14 dicembre con l’allestimento della Nostra mostra fotografica “come sabbia sotto al tappeto”. 
Per chi vorrà trattenersi il 12.12 dopo il convegno di terra’ un aperitivo di beneficenza per la raccolta fondi a favore del carcere di Pisa. Vi aspettiamo numerosi !
L’evento del 12 darà’ diritto a 3 crediti deontologici. 
Per il direttivo,

il segretario Serena Caputo

Convocazione assemblea del 22.10.2019 ore 11 biblioteca

Carissimi amici,
durante le giornate di astensione previste per la prossima settimana e all’esito del congresso straordinario che si terrà a Taormina il prossimo fine settimana si convoca l’assemblea degli iscritti per il GIORNO 22 OTTOBRE 2019 dalle ore 11 alle ore 13 presso la BIBLIOTECA DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE posta in via Palestro con il seguente o.d.g.:

  1. motivi dell’astensione del 21/25 ottobre pv;
  2. Resoconto del Congresso Straordinario dell’UCPI di Taormina previsto per il 18-20 ottobre pv;
  3. Determinazioni sulla questione dell’ elezione di domicilio in materia di difesa d’ufficio, valutazione dell’assemblea sulla presentazione di un esposto: si invitano caldamente a presenziare i colleghi che nel corso del tempo ci hanno segnalato situazioni illegittime di cui siano stati protagonisti;
  4. Valutazione di interpello all’UCPI sulle prese di pozione pubbliche dei Ns iscritti in contrasto con i principi dell’associazione;
  5. Presentazione dei prossimi eventi formativi programmati per i mesi di ottobre-novembre e dicembre pv;
  6. Organizzazione del Congresso UCPI per l’anno 2020 a livello distrettuale da parte delle CP della Toscana;
  7. Pagamento quote annuali;
  8. Varie ed eventuali.

NB: Si invitano nuovamente tutti coloro che non hanno ancora ottemperato al pagamento della quota annuale a provvedere entro la data dell’assemblea tramite bonifico bancario sulle seguenti coordinate IBAN (IT42C0103014006000063231196) o diversamente in somma contante durante l’assemblea o nella giornata di apertura della saletta della CP (adiacente all’aula 2) prevista per il prossimo giovedì 17 ottobre dalle ore 10,30 alle ore 12,30.Chiediamo infine la cortesia a tutti coloro che hanno corrisposto la quota tramite bonifico bancario nel mese di giugno scorso di inviarci tramite email la contabile del bonifico poichè non abbiamo potuto visionare i pagamenti per problemi temporanei con il ns home banking. Sarà cura del ns tesoriere Andrea Cariello farvi avere la corrispondente ricevuta.Vista l’importanza degli argomenti enunciati confidiamo in una vostra ampia partecipazione, un caro salutoper il direttivo,

il segretario Serena Caputo

Stati Generali per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario a Roma il 27-28 settembre

Si terranno a Roma, il 27-28 settembre, presso la Residenza di Ripetta, in Via Ripetta 231, gli Stati Generali per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario.

Al dibattito, organizzato dall’Unione delle Camere Penali, prenderanno parte importanti accademici, componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, l’Associazione Nazionale Magistrati, e diversi esponenti politici. Concluderanno i lavori il Dott. Luca Poniz, Presidente dell’ANM, l’On. Avv. David Ermini, Vicepresidente del CSM, e l’Avv. Gian Domenico Caiazza, Presidente UCPI. L’incontro si svolgerà in tre sessioni, venerdì 27 settembre, dalle 10:30 alle 13:00, a seguire dalle 15:00 alle 19:00, e sabato 28 dalle 9:30 alle 13:30. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il programma dei lavori.

IMPUTATO PER SEMPRE IL PROCESSO SENZA PRESCRIZIONE – Le vere cause dell’irragionevole durata dei processi in Italia



È online il programma preliminare del Congresso!
www.congressonazionaleucpi.it/programma

Venerdì 18 ottobre 2019


14.00     Apertura del Congresso, nomina dell’Ufficio di Presidenza, dell’Ufficio di Segreteria, dell’Ufficio Verifica Poteri ed inizio dei lavori
15.00     Saluti delle Autorità – Interventi dei Rappresentanti istituzionali
15.30     Relazione del Presidente del Consiglio delle Camere Penali
              Relazione del Tesoriere dell’Unione delle Camere Penali
              Relazione del Segretario dell’Unione delle Camere Penali

16.30     Anatomia del processo penale: la nuova indagine UCPI-Eurispes – Presentazione della ricerca (interventi programmati)
              Tavola rotonda

19:00     Conclusione dei lavori

Sabato 19 ottobre 2019


09.30    Garanzie costituzionali e disciplina della prescrizione (interventi programmati)
12.00     Relazione del Presidente dell’Unione delle Camere Penali
13.00     Lunch
14.30     Dibattito generale
18:30     Carcere: il disastro annunciato
19:30     Conclusione dei lavori
20:30     Serata sociale

Domenica 20 ottobre 2019


09.30     Dibattito generale
11.30      Discussione e votazione mozioni
13.30      Conclusione dei lavori

CONVEGNO “IL LAVORO ENTRO ED OLTRE LE MURA TRA DIGNITA’ E RISCATTO”

Vi segnaliamo la visita al carcere sull’isola Gorgona organizzata dagli amici della CP di Livorno, di cui alleghiamo programma e locandina, invitandoVi a prenotarVi velocemente visto i numeri limitati.

Per il direttivo,

Segretaria Serena Caputo

Delibera Giunta UCPI – Astensione 9 luglio 2019

Cari associati,
Vi segnaliamo la delibera della Giunta dell’Unione delle Camere Penali che proclama l’astensione dalle udienze per il giorno 9 luglio 2019.

Un caro saluto per il direttivo,

il segretario Serena Caputo

Crisi della Magistratura: l’analisi e le proposte dei penalisti italiani.

Riforma Costituzionale dell’Ordinamento Giudiziario e della obbligatorietà dell’azione penale: ma -da subito- basta con i Magistrati “Fuori Ruolo”, prassi violativa del principio di separazione dei poteri ed origine di tutte le inconfessabili commistioni tra Politica e Magistratura. Il secondo documento della Giunta UCPI sullo “scandalo” CSM.

1. Potere politico delle correnti della Magistratura, improprie modalità del loro rapporto con le forze politiche, logiche spartitorie che influenzano le nomine dei Capi degli Uffici Giudiziari, in particolare delle Procure della Repubblica: sono fenomeni da sempre denunciati dall’Unione delle Camere Penali Italiane ed oggi divenuti al centro di considerazioni e di iniziative politiche nel peggiore dei modi. I perversi meccanismi della comunicazione mediatica, resa in violazione del segreto istruttorio, che ricostruiscono il contenuto di intercettazioni realizzate attraverso il captatore Trojan, stanno trasformando un delicato tema di politica giudiziaria in una devastante saga destinata ad arricchirsi ogni giorno di una nuova indiscrezione o di una nuova dichiarazione e che oramai lambisce e non rispetta (o non risparmia) le più alte cariche dello Stato. Nelle prossime ore conosceremo la posizione della ANM che, al momento occupata nella ricerca di nuove regole per la rappresentanza, pare in netta prevalenza trincerarsi nella difesa corporativa di prerogative che si sono rivelate non in grado di assicurare autonomia e indipendenza della Magistratura, della quale è invece necessario un profondo rinnovamento.  2. Ciò che sta accadendo in questi giorni è sì uno scandalo, ma in senso evangelico, nel senso che sono salvificamente venute alla luce verità sempre negate ma in realtà da sempre praticate perché connaturate all’attuale assetto del sistema ordinamentale della magistratura. Si scopre così che il principio, sacro innanzitutto per noi penalisti, della indipendenza del Pubblico Ministero dal potere politico, ossessivamente denunziato come messo in pericolo dalla nostra proposta di separazione delle carriere, è invece strutturalmente violato proprio in questo assetto ordinamentale connotato da carriere unite e finta obbligatorietà dell’azione penale. Le Procure della Repubblica, grazie all’alibi di una obbligatorietà dell’azione penale invece arbitrariamente discrezionale, esercitano un potere politico che non ha eguali e che soprattutto non ha contrappesi, determinando così uno squilibrio che nessun sistema democratico può sostenere senza implodere. Perciò la Magistratura deve necessariamente scendere a patti segreti o anche solo impliciti con la Politica, muovendo da equilibri correntizi grossomodo speculari agli assetti parlamentari.3. Come si può d’altro canto seriamente invocare la indipendenza del potere giudiziario dal potere politico, se si pratica costantemente, in modo strutturale e con raffinati dosaggi correntizi, la commistione tra potere giudiziario e potere esecutivo mediante il massiccio distacco di magistrati messi fuori ruolo in tutti gli snodi cruciali di tutti i Ministeri nei quali si articola il Governo del Paese di volta in volta scelto dal corpo elettorale? Sono decenni che l’Unione delle Camere Penali denunzia senza tregua come questa dei magistrati fuori ruolo sia una pratica malsana, perché manifestamente incompatibile con il principio fondamentale di ogni democrazia politica, cioè quello della separazione dei poteri. È insomma impossibile non interrogarsi sulla evidente contraddizione tra la tonitruante invocazione della indipendenza della magistratura dal potere politico, e la costante invasione di gangli vitali dell’esecutivo, a partire proprio dal Ministero di Giustizia. Forse ora si vorrà finalmente rispondere alle nostre ripetute, pubbliche denunzie, interrogandosi almeno su quali siano i criteri con i quali un Governo politicamente sostenuto da una precisa maggioranza politica possa concordare con la Magistratura  la selezione del manipolo di oltre duecento togati, accuratamente ripartiti tra le varie correnti, destinati a costituire l’ossatura amministrativa della gran parte dei Ministeri; e per conseguenza interrogarsi su quale possa essere l’inesorabile prezzo che la Magistratura deve necessariamente pagare a quel Governo. Se la Magistratura italiana intende restituire credibilità alla propria, orgogliosa petizione di indipendenza dalla Politica, compia questo primo, rivoluzionante passo, richiamando nei ruoli tutti i magistrati distaccati presso il Governo e le sue articolazioni amministrative.4. Di nuovo ribadiamo l’invito alla magistratura italiana perché sappia uscire da questo gorgo melmoso fatto di conversazioni masticate e risputate ad arte da un Trojan bulimico ed ormai ingovernabile ed inintelligibile; di elenchi di magistrati buoni e di magistrati cattivi (nello stilare i quali ci permettiamo di suggerire una sana prudenza); di stentorei ed un po’ disperati inviti ad implausibili espiazioni morali e ad altrettanto inverosimili autoriforme. Innalziamo insieme il livello della riflessione e del confronto su idee e proposte, anche le più diverse, volte ad una radicale riforma dell’ordinamento giudiziario, senza preventive abiure o scomuniche. I penalisti italiani credono più di ogni altro nella indipendenza del Pubblico Ministero dalla Politica, e trent’anni di idee, riflessioni e pubbliche proposte stanno lì a dimostrarlo: è la Magistratura italiana a trovarsi oggi nella condizione di dover dimostrare, oltre la retorica ed i vuoti proclami, di credervi per davvero.

CSM e nomine ai vertici delle procure: la scoperta dell’acqua calda

Basta ipocrisie, è l’ordinamento giudiziario che va cambiato: separazione delle carriere e del CSM, riforma dell’obbligatorietà dell’azione penale. Nell’idea di processo dei penalisti mai posto per veline di polizia e linciaggi preventivi. La posizione della Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane.

La diffusione indebita e sapiente di brandelli di notizie relative ad indagini giudiziarie in vario modo collegate alla imminente nomina dei vertici di alcune importanti Procure italiane, sta mandando in scena un avvilente spaccato della Magistratura italiana e dei suoi meccanismi di governo, ma anche un formidabile festival della ipocrisia nazionale.

Come è ovvio, i penalisti italiani non intendono partecipare al morboso dibattito su presunte responsabilità penali date in pasto al pubblico senza ritegno da regie occulte, che andrebbero esse per prime individuate e perseguite. Nella nostra idea del processo penale, non c’è posto per veline di polizia, intercettazioni telefoniche sbocconcellate fornite sottobanco ad una stampa famelica, e linciaggi preventivi. L’unica cosa positiva di questo spettacolo indecoroso è che esso aiuterà almeno a facilitare la comprensione di quale autentica devastazione può comportare, nella vita di una persona, anche solo una informazione di garanzia irresponsabilmente resa pubblica.

Ma è la cifra dell’ipocrisia quella che vogliamo denunziare in questa vicenda, grazie alla quale staremmo dunque scoprendo l’acqua calda, e cioè che le dinamiche sottese alla nomina dei vertici degli uffici giudiziari sono tutte interne a logiche correntizie e perciò stesso schiettamente politiche.

Ci si dovrebbe piuttosto interrogare sulla ragione per la quale queste guerre senza quartiere, che possono giungere perfino -come in questo caso- all’uso della indagine penale per determinarne gli esiti, riguardino sempre e solo gli assetti degli Uffici di Procura, ed assai meno quelli degli uffici giudicanti.

Si scoprirebbe allora che la ragione è la stessa per la quale i vertici della rappresentanza politica della Magistratura appartengono da decenni (con l’autentica eccezione del nuovo Presidente da poco eletto) a magistrati del Pubblico Ministero, pur rappresentando costoro poco meno del 20% della platea dei magistrati italiani.

È la titolarità dell’azione penale il cuore pulsante del potere giudiziario, quella azione penale che la nostra Costituzione si ostina a pretendere obbligatoria, ma che è da sempre talmente discrezionale da consentire di distinguere addirittura, e con quale drammatica virulenza, nientedimeno che una continuità “pignatoniana” dalla sua discontinuità.

Ora sarà più facile capire perché la magistratura italiana reagisce compatta e con tanta veemenza alla idea di separare le carriere e di affidare -come pure vuole quella legge di iniziativa popolare da noi propugnata- al Parlamento sovrano (che ne risponderà al corpo elettorale al più tardi cinque anni dopo) la individuazione dei criteri di priorità dell’esercizio dell’azione penale.

La ragione sta non nella difesa dell’autonomia e della indipendenza della Magistratura, che nessuno intende mettere in discussione, ma nella difesa della esclusività di un potere immenso e tutto politico che appunto risiede nella titolarità dell’azione penale, e che si vuole assoluto, incontrollato e tecnicamente irresponsabile.

Quando gli equilibri correntizi, dunque politici, funzionano, tutto sembra procedere per il meglio; quando quegli equilibri saltano, come oggi sta succedendo in modo clamoroso e catastrofico, si scopre l’esistenza di un’azione penale “pignatoniana” e una no, di un’azione penale a trazione fiorentina ed una a trazione palermitana, una azione penale perugina di un segno ed un’azione perugina di segno opposto. E che quelle differenze sono a tal punto decisive da meritare l’esplosione di velenose inchieste giudiziarie incrociate e di agende fitte di incontri con politici e parlamentari (e poi saremmo noi penalisti ad attentare alla indipendenza della magistratura dalla politica!).

Non ci appassiona sapere come andrà a finire questa storia, perché essa è già chiarissima, per chi la vuole capire.

Occorre una radicale riscrittura dell’ordinamento giudiziario che, ferma e sacra la autonomia e la indipendenza della magistratura, separi inquirenti da giudicanti anche negli organi di governo della magistratura, rafforzando in essi in modo paritario la percentuale dei membri laici, e affidando al Parlamento, cioè ad un organo politicamente responsabile e rieleggibile, criteri e priorità dell’esercizio dell’azione penale. Questa proposta di riforma costituzionale è già in discussione in Commissione Affari Costituzionali, voluta dalle Camere Penali Italiane e sottoscritta da 72mila cittadini: forse ora sarà più semplice comprenderne l’importanza e la necessità.

Roma, 3 giugno 2019

La Giunta U.C.P.I.